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IMOLA MOTOR LEGEND FESTIVAL 2018: "IO SONO LEGGENDA!"

//autoAVIO.eu © by Fabrizio Pagotto

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Scovare una Ferrari 156 Shark Nose potremmo definirlo un evento raro e poco probabile, trovarne addirittura due l'una a fianco dell'altra poi vi da l'idea del livello qualitativo dell'evento; ecco cosa può accadere a chi decide di vivere il week end della leggenda. Arrivato quasi in sordina e per di più a ridosso di un altro grande evento quale il Minardi Day, Motor Legend Festival fin dalla conferenza stampa per la presentazione ai giornalisti, ha voluto sottolineare l'importanza di avere una manifestazione made in Italy capace di riunire un gran numero di mezzi che con le gesta dei loro piloti, hanno scritto una delle pagine più belle dell'automobilismo mondiale. La volontà degli organizzatori in primis Vito Piarulli (nome legato da anni al Rally Legend) e Andra Galliani, di farci provare il fascino delle corse anni '70 in un territorio legato ai motori e alla velocità con l'intento di far conoscere anche ai più giovani la vera essenza del motorsport. Evento che vede coinvolti piloti e personaggi del calibro di Arturo Merzario, Renè Arnoux, Emanuele Pirro, Giacomo Agostini, Riccardo Patrese, Nanni Galli e Jacky Ickx. Mauro Forghieri poi con il progetto Ferrari 312 B assieme al proprietario Paolo Barillascendono in pista per far rivivere le emozioni viste nel film uscito lo scorso anno nelle sale cinematografiche. Non serve andare fino a Goodwood per provare il brivido della velocità, il circuito del Santerno ha tutte le carte in regola per dare inizio ad un evento che lascerà il segno nel cuore di appassionati e nostalgici. Un gruppo di “ombrelline”, così vengono definite le modelle con l’ombrello parasole, sponsorizzate dal noto marchio Martini fanno il loro ingresso in pit lane per prendere posto in griglia di partenza a fianco dei piloti, qui non ci sono le polemiche della Formula 1 moderna, qui c'è solo tanta passione e bellezza pura, tanta cavalleria schierata sotto un caldo sole primaverile che fa brillare queste incredibili scocche colorate. Riccardo Patrese passa in rassegna il folto gruppo di contendenti, i meccanici fanno gli ultimi controlli, sotto i caschi c'è tensione e impazienza, il quadro vintage che si delinea sotto il fuoco dei nostri obiettivi fotografici è di una bellezza travolgente ed è come fare un tuffo nel passato; semaforo rosso e i motori impazzano, la pista si svuota e rimangono solo i piloti con i loro incredibili mezzi, tutti sono coscienti che Imola non perdona gli errori e il tempo che manca alla partenza si sbriciola in pochi secondi: è un boato di vita che parte per il giro di ricognizione, il tempo nemmeno di rendersi conto di cosa ci è sfilato davanti che eccole di nuovo sfrecciare velocissime sul lungo rettilineo, nessuno concede nulla ed è una vera gara all'ultima staccata. La Ferrari con il reparto corse clienti porta le più belle rosse di sempre, gioie terribili del commendator Ferrari oggi come ieri orgoglio nazionale e simbolo dell'italianità nel mondo; una serie di FXXK EVO ruggiscono a fianco delle 599 XXX e delle FXX, auto laboratorio che si azzittiscono solo di fronte all'urlo del dodici cilindri Formula 1 della 641 di Berger. Di fronte alla sala stampa i colori del Martini Racing percorrono una incredibile Porsche 917 K che si distinse nella 24 ore di Le Mans, regina tra le regine con un'esposizione di icone che furono accompagnate nelle vittorie dal noto marchio: dall'Alfa Romeo 155 GTA alla Lancia LC1, dalla Delta in versione safari all'incredibile 037; è qui che incontriamo un altro protagonista della famosa 24 ore francese Giorgio Sernagiotto che con il team trevigiano Villorba Corse replicherà anche quest'anno la fantastica esperienza. Girando tra i box ci fermiamo ad ammirare la bellissima Lotus di Colin Chapman che proprio ad Imola festeggia nel giorno del festival il cinquantesimo anniversario della sua vittoria, un auto che con la sua leggerezza mista a potente follia ci vuol raccontare ancora tanto di sé. Una giornata euforica che si esaurisce troppo presto! Le auto, terminato di girare, lasciano spazio solo al silenzio rotto di tanto in tanto dalle pistole pneumatiche dei meccanici; mentre il sole è basso all’orizzonte e tutti ritornano a casa, noi rimaniamo ad ascoltare storie leggendarie narrate dai protagonisti e riscritte sulla pista dai loro fantastici mezzi. Le Ferrari Shark Nose vengono caricate nei camion mentre noi le vediamo scomparire dietro ai teli di un sipario leggendario.

Fabrizio Pagotto per autoavio.eu

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