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IMOLA 27-28 APRILE 2019: MINARDI DAY LA MACCHINA DEL TEMPO. AUTOAVIO.EU di Fabrizio Pagotto e Umberto Buoro.

 

Abbiamo creduto in questo evento sin dalla prima edizione, quattro anni con Giancarlo Minardi in un’avventura che merita e meriterà di essere vissuta finché avremo respiro. Potremmo definirlo l’unico evento motoristico in grado di far incontrare gli appassionati di Formula 1 e non solo con auto e protagonisti di storie memorabili. In un mondo dove oggi la massima Formula rappresenta un lusso a cui solo pochi fortunati è permesso di presenziare in prima persona e la noia di un GP televisivo tiene lontani i giovani dagli spalti, c’è invece chi ci ricorda quanto tutto ciò un tempo fosse più accessibile. Con un po’ di fortuna i meccanici potevano chiederti di aiutarli a scaricare le gomme dai camion e quando alla fine di una giornata di duro lavoro, esausti ma felici si sedevano intorno alla loro macchina da corsa, questa si imbandiva come un tavolo con lambrusco, pane e salame, e tutti assieme cenavano allegramente in compagnia, erano davvero altri tempi. Ci piace arrivare ad Imola prestissimo quando i box sono ancora chiusi e le macchine coperte dai teli, è un po’ come giocare ad indovinello provando ad immaginare chi e cosa comparirà di lì a poco, la sensazione che abbiamo è quella di essere ritornati a casa perché quella di Giancarlo Minardi è una grande Famiglia che ci riunisce tutti attorno alla stessa passione. La storia qui la puoi udire grazie ai racconti dei protagonisti ma soprattutto la puoi rivivere attraverso le auto che scrissero pagine indimenticate del motor sport, il livello è talmente elevato da creare in noi sensazioni di forte emozione, cerco di immaginare cosa possa provare oggi un pilota a scendere in pista impugnando tra le mani il volante di queste auto iconiche, ripercorrere a tutta velocità la storia, ascoltare l’urlo dei cilindri prima della staccata, affrontare le curve a velocità folli ringraziando Dio di esserne uscito indenne e in fondo ancora più vivo. Dietro ai box l’ambiente si sta rapidamente animando e a distanza noto la sagoma inconfondibile della Ferrari 312 B3 di Clay Regazzoni, mi fermo in contemplazione perché i tiepidi raggi del sole mattutino la stanno delicatamente accarezzando e quel rosso inconfondibile alternato al bianco e al giallo dei loghi suscita in me tutto l’amore che ho per il Cavallino, nello stesso istante parcheggiano due Ferrari stradali che mi tolgono il respiro, una 250 SWB e una 250 Drogo, cerco di non sentirmi male e mi godo il momento in quanto in un fazzoletto di asfalto è rappresentata la Ferrari del “Vecchio” Enzo, quella che odora di storia e benzina e porta i colori del sangue. Ma per noi non è giornata di vacanza e dobbiamo metterci subito al lavoro, bisogna prendere rapidamente le misure su quello che sarà un evento tra i più particolari e importanti dell’anno, si vocifera che ci saranno in pista addirittura trenta Formula 1 storiche e noi non vogliamo farci trovare impreparati. Prima di trasferirci in pista dobbiamo ficcare il naso nei box di Fritz Van Eeerd che è arrivato ad Imola con parte della sua collezione privata di Formula 1, due enormi camion raffigurano sulle fiancate alcune delle monoposto in suo possesso e a quel punto la curiosità si fa davvero morbosa, abbiamo come la sensazione che ci siano le auto giuste nel posto giusto, se così fosse avremmo la possibilità di fotografare il flash back perfetto che determinerà un’incredibile proiezione nel tempo. All’improvviso ci guardiamo attoniti, ammutoliti, destabilizzati. Di fronte a noi le monoposto di Ayrton Senna a testimoniare che la sua presenza qui è ancora forte, Imola e tutti noi abbiamo un grande debito di riconoscenza nei suoi confronti. Questa vista ci fa provare sentimenti contrastanti che ci fanno esprimere allo stesso tempo lacrime e gioia, gratitudine e rabbia. Lasciamo per un istante parlare la storia, ascoltiamo in religioso silenzio ciò che queste monoposto ci vogliono raccontare, chiudo gli occhi e mi lascio trasportare da un fiume di immagini e ricordi, percepisco profonde vibrazioni, ricordo tutto molto chiaramente e capisco che Ayrton in fondo non ci ha abbandonati perché risiede ancora nei nostri cuori! Notiamo parcheggiata l’auto con cui Roland Ratzenberger diede inizio alla sua breve carriera agonistica, e subito un pensiero va al pilota austriaco che perse la vita in quel week end che tutti noi abbiamo chiuso in un cassetto della memoria e con tanta fatica riapriamo proprio in queste particolari occasioni. Con gli occhi lucidi e la testa piena di ricordi ci dirigiamo a salutare i nostri amici Michele e Simone, il loro box riflette i colori del Martini Racing con la loro meravigliosa Alfa Romeo 155 V6 TI DTM (ex N. Larini – A. Nannini). Sono in atto le operazioni per la procedura di partenza e non vogliamo perderci il momento solenne della messa in moto che avviene sotto gli occhi curiosi dei presenti; dopo alcuni giri a vuoto il V6 Alfa si avvia e mentre rimaniamo increduli di fronte a tanta potenza, aumenta in noi la consapevolezza di cosa fosse veramente la squadra corse del Biscione negli anni d’oro quando nelle competizioni internazionali era sempre davanti collezionando stagioni ricche di allori. Solo un paio di giri per i nostri amici costretti a rientrare per una noia meccanica.

Ma il nostro obbiettivo oggi è la pista e la scelta cade sulla Variante Alta che permette di assaporare il morso delle gomme sui cordoli e l’uscita in accelerazione verso la Rivazza. E’ un gran bel sabato caratterizzato dal sole tipico primaverile anche se però il meteo prevede un repentino cambio con piogge previste per la giornata di domenica, decidiamo di goderci i favori del tempo che ci permette di lavorare oggi in un vero e proprio museo a cielo aperto. Tutti gli occhi puntati sulla meravigliosa Williams FW-14 del 1991 ex Nigel Mansell spinta dal potente motore Renault e governata sapientemente da Riccardo Patrese in piena forma fisica proprio come la sua monoposto che non guidava da ben 18 anni. E’ un susseguirsi di pezzi di storia dalla Tyrrel P34 a sei ruote del 1976 ex Ronnie Peterson guidata da Pier Luigi Martini che ci stupisce per la sua incredibile velocità, alla Ferrari 126 C4 di Michele Alboreto dall’inconfondibile enorme alettone posteriore, la Ferrari 641 di Prost con il suo potente 12 cilindri, e ancora Minardi M189, Tecno F1, Ferrari 312 B3 Spazzaneve, Ferrari 312 B3 famosissima ex Jackie Icxx nata per mano dell’ing. Forghieri, Osella FA1E motorizzata Alfa Romeo, da perdere la testa! Usciamo dal circuito in tarda serata con la consapevolezza di aver raccolto esperienze mai provate prima, la scelta della Variante Alta sicuramente vincente, un parco macchine pazzesco ed un’organizzazione impeccabile sopra ogni previsione che ci ha permesso di spingerci fotograficamente dove mai eravamo arrivati. La serata ad Imola è occasione per festeggiare un inizio di stagione davvero infuocato ma già ricco di soddisfazioni con piani e progetti per un’annata ricchissima di eventi; sappiamo che qualcuno non andrà a letto presto perché indaffarato con le mani nel motore Alfa Romeo DTM con la volontà di risolvere e girare almeno nei turni della domenica. La notte in un storico hotel di Imola porta con sé un mix di pensieri legati alle corse di un tempo, ricordi di personaggi del passato che riaffiorano proprio in occasione di questi eventi in questi luoghi così ricchi di storia. Le campane della domenica mattina ci danno la sveglia e un cielo plumbeo promette tanta acqua in pista, speriamo solo piovi il giusto per far girare le monoposto sul bagnato, in fondo in questo week end non dobbiamo farci mancare nulla e due gocce di pioggia potrebbero creare una situazione molto interessante. Mentre bevo il mio caffè amaro guardo una vecchia foto autografata di Alesi appesa al muro, chiedo informazioni e mi viene risposto che è un ricordo di famiglia e Jean un caro amico. All’improvviso sentiamo tutta l’energia che queste terre emanano e raccogliamo tutta l’adrenalina per affrontare la giornata con lo spirito giusto. Ore 9.00 circuito del Santerno VARIANTE ALTA, noi precisi come orologi svizzeri e puntuale anche la pioggia come nelle previsioni meteo. L’eco del V6 Alfa Romeo DTM ci conferma che i lavori notturni non sono stati vani, la 155 gira che è una meraviglia affrontando con decisione la variante con un’uscita potente e prepotente, fiamme e botti dagli scarichi: questo motore Alfa sa ancora il fatto suo! Finalmente girano le Formula 1 storiche avvolte in una nuvola d’acqua, impossibile non ricordare gli innumerevoli gran premi sotto il diluvio universale con l’impareggiabile Senna che compie l’impossibile superando tutti mettendosi in testa alla gara, la nostalgia di un Gran Premio di Formula 1 ad Imola è grande e queste immagini ci consolano anche se solo in parte di un appuntamento che manca ormai da troppo tempo. All’improvviso appare la Wolf WR7 di James Hunt senza musetto, scopriremo poi ai box che uno sfortunato testa coda ha privato l’auto di questa parte aerodinamica. Quando la Formula 1 cessa di girare, in pista c’è una quiete innaturale; è tempo di rientrare ai box per tirare le somme, per scambiarci pareri tecnici e opinioni, ma anche per far festa con gli amici, brindare e rallegrarsi. Giancarlo Minardi ancora una volta dimostra di aver centrato il segno con un evento che di anno in anno cresce nei numeri e nella qualità dei mezzi richiamando partecipanti dal tutto il mondo e un pubblico sempre più numeroso. Grazie all’esperienza vissuta al Minardi Day ne parleremo per un anno intero, ricorderemo attraverso le gesta di piloti e auto i più bei momenti della nostra vita fatta di gioia e di dolore, di sconfitte e di grandi vittorie, guarderemo il futuro con la consapevolezza di essere custodi di un grande passato fatto di uomini che meritano di essere ricordati per il loro sacrificio e la loro ricchezza spirituale.

Fabrizio Pagotto per autoavio.eu

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