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AEROPORTO MILITARE DI ISTRANA (TREVISO) 21 NOVEMBRE 1981: RICORDO DI UNA SFIDA DI FRECCE.

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Sull’onda di un’apertura del Ministero della Difesa italiana con l’allora ministro Lelio Lagorio, volta a creare un clima nuovo nelle Forze Armate e con l’obbiettivo di rinsaldare il rapporto tra i soldati in caserma e i borghesi fuori (il servizio di leva oggi sospeso, all’epoca era obbligatorio), nel 1981 ci fu l’iniziativa di aprire le caserme ai civili, considerate fino ad allora luoghi tabù.

Con manifestazioni quali un concerto dei Pooh nella caserma “Severino Lesa” a Remanzacco (Udine), Lucio Dalla a Bari presso il 48° Battaglione “Ferrara”, il motocross nello stadio militare a Firenze e un’orchestra sinfonica alla caserma romana “Mameli”, tutte tappe di un simbolico abbraccio ai ragazzi di leva nell’intento di rendere la permanenza più serena, senza pensare troppo a quello che avevano lasciato fuori.

Di un evento alla base militare di Istrana (TV) si ventilava sin dai primi mesi del 1981. Erano trapelate voci sulla presenza addirittura di una monoposto Formula 1, ma le scarse notizie che filtravano dai giornali sportivi dell’epoca, non soddisfavano la fame di motori degli innumerevoli appassionati.

Ma ecco che finalmente nell’attesissimo numero di novembre della rivista “ROMBO STAR”, si concretizzava una data imminente. Il giornale titolava: “SABATO 21 NOVEMBRE 1981, VALE COME INVITO PER TUTTI, ALL’AEROPORTO MILITARE DI ISTRANA (TV), MONOPOSTO DI CIELO E DI TERRA AL CONFRONTO”.

Si stava realizzando quella che divenne l’epica “SFIDA DI FRECCE” tra le più famose Formula 1 del momento e le monoposto dell’aria.

Veniva chiamato in causa niente meno che uno dei più famosi Stormi, il 51° con base ad Istrana, quello che nacque con l’eroico Francesco Baracca legato a doppio filo dal quel cavallino rampante, simbolo che fu poi donato dalla madre dell’aviatore al grande Enzo Ferrari.

Un incrocio incredibile di storia e di simboli al quale non poteva sottrarsi il soprannominato “aviatore” Gilles Villenueve, il giovane pilota canadese della Ferrari che iniziava a far parlare di sé per coraggio e velocità.

Oltre alla casa di Maranello erano state convocate anche l’Alfa Romeo con Bruno Giacomelli e la Brabham-Parmalat con Nelson Piquet.

La sfida consisteva nel far correre parallelamente nelle piste di decollaggio le monoposto Formula 1 e gli F104 dell’aeronautica, in una prova con partenza da fermo cronometrata dove mentre le auto si arrestano in fondo alla pista frenando, gli aerei decollano.

Erano state previste sei prove con tre auto e tre velivoli in modo che ogni uno potesse avere la possibilità di rivincita.

L’accorato appello ai tifosi e ai curiosi intenzionati a partecipare, era quello di un comportamento civile ed educato nel rispetto dei limiti delle zone di sicurezza.

Con la speranza che il meteo di novembre potesse essere clemente nella così detta “estate di San Martino”, tenendo l’insidiosa nebbia lontana dalle piste o peggio, il freddo e la pioggia tipici della pianura padana in questa stagione.

Ma conosciamo meglio i protagonisti di questa appassionante sfida di macchine e uomini.

Lockheed-Aeritalia f-104 S, chiamato Starfighter è il primo intercettore bisonico capace di sostenere velocità oltre Mach 2 grazie alla sua particolare forma a spillo e dalle ridottissime ali, in pratica un missile con un pilota al suo interno!

La Ferrari 126 CK è un V6 turbo da 1.5 litri con ben 540 cv che con soli 595 kg di peso viene spinta a 300 km/h.

La Brabham BT 49 motorizzata BMW 4 cilindri in linea turbo da 1.5 litri, 570 cv con 585 kg a 300 km/h.

L’Alfa Romeo 179 C V12 da 3 litri e 525 cv, peso 615 kg e 290 km/h di velocità massima.

Oltre a Gilles Villenueve su Ferrari, la Brabham era pilotata dal debuttante Riccardo Patrese e l’ Alfa Romeo da Bruno Giacolmelli.

Ospite Marco Lucchinelli, campione del mondo delle due ruote nella cilindrata 500 cc mentre Niki Lauda non presente a causa di un test nella pista di Paul Ricard.

IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA – Sabato 21 novembre 1981

Ore 10:00 Apertura dell’Aeroporto a pubblico

Ore 10:00 – 13:10 Mostra statica – Passaggi di Velivoli F.104 del 51° Stormo (La MOSTRA STATICA sul campo comprende questi aerei: 1 F.104 intercettore, 1 F.104 cacciabombardiere, 1 SPAD della Squadriglia Baracca del 1915-18, 3 G 91 versione R-TY), 1 G 222, 1 MACCHI MB326, 1 MACCHI MB339, 1 MACCHI MB T33, 1 SIAI 360.

Ore 13:15 Decollo di 1 F.104 target (bersaglio)

Ore 13:30 Decollo su “scramble” di 2 F.104 intercettori 

Ore 13:35 – 14:00 Decollo ed attacchi alla base di quattro F.104 CB

Ore 14:00 – 14:10 Riscaldamento motori e pneumatici delle vetture Formula 1 – Atterraggio velivoli in volo

Ore 14:20 – 14:50 “Sfida” F.1 – F.104 (2)

Ore 15:00 – 15:20 Esibizione MB339 del R.S.V. (Reparto Sperimentale di Volo)

Ore 15:25 -15:55 Aerocircuito vetture Formula 1

Ore 16:00 Discesa “FALCHI BLU” (4), i paracadutisti dell’ Aeronautica

Ore 16:05 Premiazione ROMBOSTAR

Ore 16:35 Inizio deflusso pubblico

Quella di voler mettere in competizione bolidi di terra con quelli dell’aria nasce agli albori della competizione motoristica.

L’aereo e l’automobile da competizione, pur trattandosi di mezzi appartenenti a mondi diversi, hanno sempre suscitato la curiosità su chi sia il più veloce in un apparentemente improbabile confronto terra-aria.

Andando indietro nel tempo, la sfida di Istrana non è l’unica gara.

In una piovosa giornata d’inverno del 1931, precisamente l’8 dicembre, all’ Autodromo romano del Littorio davanti ad una folla di tremila spettatori, Tazio Nuvolari al volante di una rossa Alfa Romeo 2300 8C della scuderia Ferrari, duellò in una gara di velocità con il velivolo Caproni 100 pilotato da Vittorio Suster. La gara fu vita dal Caproni.

Il 23 settembre 1984 presso l’aeroporto Levaldigi di Cuneo, un’Alfa Romeo Alfetta 159 condotta dal pilota Bruno Bonini, sfidò il caccia Spitfire MK VIII pilotato da Franco Actis. La gara fu vinta dall’ Alfa Romeo.

L’ 11 dicembre 2003, in una plumbea giornata piovosa, avvenne un’altra epica sfida tra il campione del mondo Michael Schumacher a bordo della Ferrari F1 2003 GA e l’Eurofighter Typhoon pilotato da Maurizio Cheli, alternando le vittorie tra auto e aereo su diverse lunghezze.

Ma torniamo al fatidico Sabato 21 novembre 1981.

Una cortina di nebbia avvolge la pista di lancio dei velivoli, solo in tarda mattinata il cielo si apre sostituendo il grigio ai colori del verde e dell’azzurro.

All’apertura dei cancelli centomila persone bloccano le strade di accesso alla base, una tale folla fa impressione soprattutto quando preme per poter vedere le monoposto e gli aerei.

Il più acclamato è indubbiamente Villenueve che ovviamente non può per motivi di sicurezza concedersi fisicamente al pubblico, per ripagare i tifosi di tanto affetto, si esibisce in una serie di piroette spettacolari a bordo della Ferrari 126 K che sputa fiamme dagli scarichi. Gilles è uno specialista in queste esibizioni e si diverte pure, il pubblico ricambia con un’ovazione.

Avvengono addirittura due invasioni di pista, sedate se così si vuol dire, con un getto blando di idranti, talmente debole l’acqua da far intendere che non li avrebbero usati per richiamare la gente, una specie di monito.

Alle 14:30 il primo a scendere in campo è Giacomelli che dopo il lancio sulla pista, al suo rientro sembra molto divertito.

Viene poi il turno di Gilles Villenueve, il suo viso appare concentrato e freddo come prima di un Gran Premio, dopo aver indossato il suo casco GPA, scivola nella monoposto pronto per la sfida.

Accensione dei motori, posizionamento, semaforo verde.

Sullo sfondo il supersonico e di lato la piccola Ferrari che, affondato l’acceleratore, schizza in avanti come un proiettile.

Il caccia sulle prime sembra goffo ma a breve raggiunge la potenza utile per staccarsi da terra e liberarsi in volo.

La Ferrari che è diventata un puntino velocissimo inizia la fase di frenata.

20″05 è il tempo dell’aereo, 16″55 quello della Ferrari.

Gilles è stato più veloce di Giacomelli, di Piquet e di Patrese che effettuarono dopo lui il loro tentativo.

La sfida entra nella storia e verrà poi raccontata dai testimoni come un evento epico fino ai giorni nostri.

Una massa di quarantamila persone agitate vogliono abbracciare l’eroe ferrarista, dall’angar dove si si trova Gilles si sentono forti colpi della gente in delirio che lo vuole incontrare, abbracciare, dimostrargli affetto.

La gente urla “Viva la Ferrari”, “Giles sei tutti noi”, tutti vorrebbero essere come lui, vederlo, toccarlo almeno una volta.

Per un momento si teme il peggio, forse Gilles per la prima volta prova paura di fronte a questo mare di gente.

Si racconta che per sfuggire alla folla impazzita, Gilles si sia dovuto vestire da militare e a bordo di un mezzo della base e fatto uscire di nascosto, anche questo fa parte dei racconti divenuti leggendari di quell’incredibile giornata.

Quando poi nelle interviste dei giorni successivi veniva paragonato al grande Tazio Nuvolari, lui rifiutava il confronto, non si sentiva all’altezza del grande Nivola.

Ai trevigiani e tutti coloro che raggiunsero Istrana anche da lontano rimane un ricordo indelebile.

A tutte le generazioni che come me sono cresciute ascoltando i racconti, leggendo i giornali dell’epoca e guardando i filmati anche amatoriali, è cresciuta una grande stima per l’aviazione e per quegli eroi del rischio che hanno saputo scrivere pagine di storia che ancora oggi ci emozionano.

 

Fabrizio Pagotto per autoAVIO.eu

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